“Il mio sogno è diventare il numero uno del mondo”. Dall’altro lato del telefono la voce giovane e squillante di Danilo Faso, 15 anni e già tra i più forti giocatori di tennis tavolo in Italia. Non sono parole di circostanza. Si capisce subito che quel traguardo, che sembra tanto lontano, lo sta inseguendo per davvero. “Siamo stati 12 giorni di fila fuori, sono un po’ stanco”, confessa a ilfattoquotidiano.it. Insieme agli altri azzurrini, ai Mondiali under 15 di Cluj-Napoca (Romania), Faso ha scritto la storia conquistando la prima medaglia d’argento a squadre italiana in una rassegna iridata. Arrendendosi 2-3 solo a Taipei in finale, ma battendo ai quarti il Giappone e in semifinale la Cina per 3-1. “È stata un’emozione incredibile, sapevamo che loro erano forti, li conosciamo. Sono il Paese dominante del tennis tavolo – ricorda raggiante –. Quando ho visto l’ultima pallina uscire e i miei compagni sono corsi in campo ad abbracciarmi ho realizzato cosa avevamo combinato”. Dopo aver vinto ai vantaggi si è lasciato cadere a terra: “Ero stanchissimo e mi sono svuotato completamente”. Un gesto spontaneo, con cui ha lasciato scivolare via la tensione. Lo aveva fatto anche Jannik Sinner dopo aver messo in bacheca il primo Australian Open: “È uno sportivo a cui mi ispiro: mi piace molto, sia come atleta che come persona. Ammiro il suo atteggiamento in campo e fuori”. Il tennis tavolo nel sangue L’enfant prodige Faso, che nel Mondiale in singolare si è fermato ai quarti, vuole diventare un campione come l’altoatesino. Anche lui ama la racchetta: è cresciuto a pane e ping pong, anche se “in Italia non ci sono molti tesserati rispetto agli altri Paesi europei e storicamente non siamo forti”, evidenzia il papà Marco, siciliano, che ha giocato fino alla A2. La mamma Yuliya, ucraina, è invece arrivata in A1. “Anche mia figlia Milena è la numero uno in Italia tra le under 11 – specifica ancora Faso senior –. Siamo tutti impelagati in questo sport”. Fino a giugno scorso la famiglia abitava a Terni, dove si trova il centro tecnico federale. Poi la scelta di trasferirsi in Sicilia, a Palermo, e di tesserare il giovane classe 2010 con la Top Spin Messina. Faso, però, è nato a Meux, a 40 km a nord-est di Parigi. Al tempo i suoi genitori, che si sono conosciuti grazie al tennis tavolo, erano in Francia per lavoro. A soli 15 anni, il pongista può vantare una ricca bacheca di trofei: il recente argento mondiale si è aggiunto al secondo posto nella rassegna iridata del 2024 in coppia con il colombiano Emanuel Otalvaro e al tris di ori agli Europei di categoria nel 2025 (squadre, coppia e singolare). Un anno da incorniciare, in cui Faso ha raggiunto anche la vetta del ranking italiano: “Quando mi hanno detto che ero diventato numero uno è stata una soddisfazione. Mi ha fatto piacere, ma non mi carico di aspettative. Nei primi 10 si gira sempre”. Al momento in cui scriviamo è sceso al nono posto, ma